Mar Morto
Il Mar Morto (in ebraico, Yam HaMelah, letteralmente “mare del sale”) è – propriamente – un lago situato nel vicino Oriente tra Israele, la Cisgiordania e la Giordania. Chiamato anticamente Asfaltide, il mar Morto si trova nella depressione più profonda della Terra. Il livello dell’acqua del bacino superiore (settentrionale) è a circa 415 m sotto il livello del mare. Il divario continua ad aumentare, dato che il livello continua a scendere.
Il Mar Morto è un mare chiuso che ha come immissari le acque del fiume Giordano, del fiume Arnon e di altri corsi d’acqua di minore importanza, senza avere però alcun emissario, risultando dunque un bacino endoreico.
Suddiviso in due distinti bacini, quello superiore di profondità elevate, mentre quello inferiore non ha mai superato i 2 metri di profondità massima; quest’ultimo è oggi quasi prosciugato, mantenuto in vita solamente da un canale scavato appositamente attraverso lo spartiacque (oltreché sporadicamente alimentato dallo Wadi Araba).
La caratteristica peculiare del Mar Morto è che l’acqua è notevolmente salata, a causa della forte evaporazione, e questo non consente alcuna forma di vita fatta eccezione per alcuni tipi di batteri, da cui deriva il nome mar Morto.
La sua salinità aumenta con la profondità. La superficie è la parte meno salata, diluita dalle acque del Giordano che trovano difficoltà a scendere negli strati più bassi più densi: scendendo a 40 m di profondità, la salinità diventa di 300 g per ogni chilogrammo di acqua, circa 8 volte quella degli oceani (la cui salinità media è pari a circa 38 g per chilogrammo d’acqua). Verso i 100 m di profondità la salinità aumenta a 332 g per ogni chilogrammo di acqua, saturandosi: il sale precipita e si accumula sul fondo del mare.
L’acqua del Mar Morto, con densità di 1,24 kg/L sempre a causa dell’elevata salinità, permette a chiunque di galleggiare senza alcuno sforzo, mentre rende molto difficile la pratica del nuoto, in quanto si emerge troppo dall’acqua.
Le acque del Mar Morto vengono usate per la produzione di cloruro di potassio sia da società israeliane che giordane: vengono anche estratti bromo e magnesio, di cui il mare è ricco. L’estrazione viene fatta partendo dalle saline, visibili dallo spazio nella estremità sud del mar Morto.
Le sue acque erano conosciute fin dai tempi dei Romani e sono sfruttate ancora oggi, per le loro qualità curative, soprattutto per le malattie della pelle: il basso livello di raggi UV e l’alto tasso di ossigeno sono ottimi per la salute, l’alta concentrazione di minerali, tra cui il calcio e il magnesio, che sono utili rimedi contro le allergie e le infezioni delle vie respiratorie, il bromo che facilita il rilassamento, lo iodio che ha effetti benefici sulle disfunzioni ghiandolari e il fango per la cura della pelle.
Pericolo di scomparsa
Secondo il dottor Alon Tal, il Mar Morto sta scomparendo, in quanto, essendo esso il punto più basso della superficie terrestre è anche uno tra i più caldi, la conseguente notevole evaporazione non è sufficientemente compensata dall’afflusso delle acque del Giordano e degli altri più aridi corsi d’acqua: a partire dalla metà del secolo scorso, quando i contadini israeliani e giordani iniziarono a deviare le acque dei fiumi, soprattutto del Giordano, per uso agricolo, la portata del Giordano si è ridotta del 10% rispetto alla sua portata naturale. Inoltre le industrie giordane e israeliane del carbonato di potassio che si trovano nella regione meridionale del mar Morto esasperano la discesa del livello del lago, che si è già abbassato di 27 metri circa.
Sono state studiate diverse soluzioni per rialzare il livello del lago e, nonostante l’opposizione degli ambientalisti, al momento, la Banca Mondiale ha effettuato uno stanziamento equivalente a 15 milioni di dollari per lo studio di fattibilità di un collegamento col mar Rosso, battezzato “Condotto della Pace”, che incanalerebbe l’acqua ad Aqaba e la porterebbe per circa 170-200 chilometri alle sponde meridionali del mar Morto, con una grande possibilità di produzione di energia elettrica (idroelettrica), sfruttando il dislivello tra Mar Rosso e Mar Morto, fornendo energia, tra l’altro, ad un impianto di desalinizzazione che fornirebbe l’acqua dolce ad Amman, con un costo previsto di circa 5 miliardi di dollari americani. L’opposizione ambientalista è dovuta alla possibilità di una non ben definita “non naturale” reazione chimica delle acque.
fonte: wikipedia