Deserto di Giuda
Il Deserto di Giudea è cinto dai Monti di Giudea ad ovest e dal Mar Morto ad est. E’ considerato un deserto relativamente piccolo, esteso su 1.500 Km quadrati, ma racchiude splendide riserve naturali, siti storici e monasteri, ed offre scenari dal fascino primordiale che lo rendono un luogo emozionante e singolare.
Il Deserto di Giudea si distingue per il suo spettacolare paesaggio in continuo mutamento. Monti, rocce e colline calcaree fronteggiano pianure, letti di fiumi e canyons profondi fino a 500 metri, scavati dai numerosi fiumi che attraversano il deserto in tutta la sua lunghezza e larghezza. Alcuni di questi fiumi sono ricchi di acqua tutto l’anno, ed hanno dato vita ad oasi come Nahal Arugot, Nahal Prat e Nahal David.
Le antiche rocce sul versante orientale del deserto torreggiano fino ad un’altezza di 300 metri sopra la spiaggia del Mar Morto, con le riserve naturali di Ein Gedi ed Einot Tzukim ai loro piedi. Situato vicino a Gerusalemme, il Deserto di Giudea è relativamente popolato, nei suoi pochi villaggi situati lungo il perimetro. Il suo paesaggio aspro e irregolare è divenuto spesso, nel corso della storia, luogo di rifugio e nascondiglio per ribelli e zeloti , oltre che dimora ideale per la solitudine e l’isolamento di monaci ed eremiti. All’epoca dei Maccabei (circa 2.000 anni fa), nel deserto vennero edificate grandi fortezze, come Massada e Horkenya, e nel corso delle violente ribellioni contro Roma l’ultima battaglia degli Ebrei zeloti venne combattuta proprio a Massada, mentre nel periodo del Secondo Tempio, i membri di alcune comunità religiose, tra cui gli Esseni, scelsero il deserto come luogo di dimora.
Alcuni decenni fa, in una caverna di Qumran vennero rinvenuti i Rotoli del Mar Morto, che recarono maggiore chiarezza nei confronti della Bibbia e dell’epoca in cui furono scritti, ed è consigliabile visitare il Parco Nazionale di Qumran e le rovine archeologiche degli insediamenti ebraici che un tempo esistevano nel luogo. Ma i ribelli ebrei non erano gli unici abitanti del deserto di Giudea. Durante il periodo bizantino, 1.500 anni fa, uno speciale congregazione di monaci denominata “laura” o “lavra”, vivevano nel luogo, conducendo un’esistenza di totale isolamento, riunendosi solo a giorni alterni per la preghiera. I magnifici monasteri che appartenevano ai monaci vennero costruiti tra rocce e dirupi, dotati di piccole camere personali e di torrette per i momenti da condividere. Molti di questi monasteri sorsero nel Deserto di Giudea, alcuni sono ancora attivi e di altri, come Maar Saba e Maar Jirias, rimasti vuoti, ne restano solo le rovine.
fonte: goisrael.it