Trasfigurazione
Dopo aver annunciato la sua morte, Gesù salito su un alto monte si trasfigura davanti ai suoi discepoli: vuol far vedere la sua vera natura, che si trova già presente pienamente nella sua umanità, ma che gli occhi dei discepoli e nostri non riescono a vedere. È un invito a modificare allora il nostro sguardo e non tanto a cercare fenomeni prodigiosi.
Usiamo come guide Mosè ed Elia, la legge e i profeti dell’Antico Testamento: questi ci parlano dello stesso Dio che ci ha mostrato Gesù, però lo fanno in un modo che a noi fa difficoltà. È la difficoltà legata al fatto che il popolo ebraico ha capito a poco a poco il vero volto di Dio. Lui, per entrare in contatto con gli uomini, ha accettato anche di lasciarsi capire in modo parziale, come nel caso delle violenze che gli vengono attribuite, che lui non ha mai commesso.
Mosè ed Elia parlano poi con Gesù della sua prossima morte a Gerusalemme. Tutti concordano in un punto: se si vuol dare la prova di amare fino in fondo l’altro, occorre essere disposti a morire per lui.