La risurrezione
di Marco Tibaldi
Gesù è morto è stato consegnato agli inferi, anzi come dice la Prima Lettera di Pietro è stato portato nello Spirito nel regno dei morti, per annunziarvi ancora la Buona Notizia (1Pt 3,19-20). È però ancora morto, lo Spirito in un certo senso ha portato il corpo di Gesù negli inferi per far vedere di cosa è stato capace Dio, pur di riconciliare a sé l’umanità. Ora quello stesso corpo viene risuscitato dal Padre e tramite lo Spirito portato nella pienezza della vita trinitaria (CCC 648). Gesù si era consegnato a lui fin dal suo battesimo e ora il Padre non lo ha lasciato in balia dei flutti di morte, ma lo rialza. Per questo:
La Risurrezione di Cristo è un’opera trascendente di Dio. Le tre Persone agiscono insieme secondo ciò che è loro proprio: il Padre manifesta la sua potenza; il Figlio «riprende» la vita che ha liberamente offerto (Gv10,17) riunendo la sua anima e il suo corpo, che lo Spirito vivifica e glorifica.
(Comp 131).
La risurrezione è il punto chiave della nostra fede:
La Risurrezione è il culmine dell’Incarnazione. Essa conferma la divinità di Cristo, come pure tutto ciò che Egli ha fatto e insegnato, e realizza tutte le promesse divine in nostro favore. Inoltre, il Risorto, vincitore del peccato e della morte, è il principio della nostra giustificazione e della nostra Risurrezione: fin d’ora ci procura la grazia dell’adozione filiale, che è reale partecipazione alla sua vita di Figlio unigenito; poi, alla fine dei tempi, egli risusciterà il nostro corpo. (Comp 131)